Lettera aperta ai compagni di classe, ai tempi del coronavirus

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Ciao ragazzi,
mi presento: sono Francesco Ostellari, ho quasi 18 anni e sono uno studente che frequenta la quarta liceo scienze applicate come tanti di voi, se non fosse per una malattia neuromuscolare che mi colpisce dalla nascita.
Probabilmente molti di voi non avranno mai sentito il nome “malattia neuromuscolare”: si tratta di una malattia che colpisce prevalentemente l’apparato muscolare, rendendo i muscoli particolarmente deboli.
La debolezza muscolare porta anche a delle grandi difficoltà nell’apparato respiratorio e quindi, non avendo un’efficienza respiratoria elevata, il minimo aumento di catarro provocato da una banale influenza può costringermi a letto attaccato all’ossigeno per settimane. Proprio per questo motivo dallo scorso anno scolastico ho deciso, assieme alla mia famiglia e grazie alla disponibilità della scuola, di iniziare a frequentare le lezioni in videoconferenza, per evitare il più possibile di contrarre infezioni respiratorie.
In questo periodo siamo costretti a rimanere chiusi in casa a causa dell’epidemia generata dal Covid-19 e tutti noi abbiamo avuto la possibilità di sperimentare i pro e i contro di una “didattica a distanza”.
Come vi ho detto in precedenza, data la mia situazione di salute, per me stare quasi sempre a casa per 5/6 mesi l’anno è normalità e quindi questa quarantena non mi ha eccessivamente “sconvolto”i piani. Sottolineo l’avverbio “eccessivamente”, perché non nascondo che anch’io, dopo un mese di reclusione forzata, inizio a sentire la necessità di tornare a godere di quelle piccole uscite che il mio fisico mi permetteva, anche se quando penso a tutte quelle persone coinvolte in prima linea in questa vicenda (medici, personale della sicurezza, addetti ai supermercati, farmacisti ecc…), la “voglia di uscire” mi passa subito e mi ritengo fortunato a poter vivere, in salute, rinchiuso in casa.
Come penso possiate aver capito, dal giorno in cui il Liceo ha deciso di iniziare le video-lezioni per mantenere e proseguire il programma didattico, per me è risultato piuttosto semplice “adattarmi” a questa situazione, iniziare i collegamenti con le varie materie ogni giorno e continuare a metterci l’impegno che ci ho sempre messo durante l’anno scolastico, senza sentirne il peso (non più del normale per capirci).
Posso immaginare che a tanti in questo momento verrebbe la voglia di “gettare la spugna” e mollare l’impegno scolastico per passare tutto il giorno su Netflix o davanti ad una PlayStation proprio perché non abituati a questa modalità di insegnamento.
Questo da un lato “mi fa piacere” (lo metto tra virgolette, non intendo che mi faccia piacere la situazione che stiamo vivendo) perché ci mette tutti sullo stesso piano, insegnanti e studenti, facendo capire a tutti i disguidi e le difficoltà che si possono incontrare nel seguire una lezione adistanza e dello sforzo che uno studente deve fare per poter stare al passo nonostante tutto.
Spesso, dalle persone che non mi conoscono, mi viene posta la domanda: “Come fai a vivere serenamente rimanendo tutto questo tempo a casa?”.
Solitamente rispondo che ognuno di noi deve trovare il proprio equilibrio e che non esiste una “ricetta” preconfezionata per il benessere psicofisico di una persona, ognuno di noi è diverso e presenta delle necessità diverse.
L’unica cosa che mi sento di dirvi è come vivo io, magari dandovi degli spunti per passare questo periodo nel modo migliore possibile. Ovviamente sono un ragazzo come tutti voi, non sono né un insegnante né un esperto, perciò siete liberi di seguire o meno questi consigli che derivano dalla mia quotidianità.
Innanzitutto ho sempre cercato di considerare le difficoltà non come un limite, ma come un’opportunità per trovare nuove strategie da mettere in campo, scoprendo in me delle abilità che non conoscevo.
Inoltre nonostante sia “didattica a distanza” se uno studente vuole mantenersi al passo e portare a termine le consegne richieste di lavoro ne trova sempre, di conseguenza anche il tempo libero scarseggia. Nonostante ciò, mi rimangono comunque alcune ore di svago e, se non vi ho annoiato troppo finora, vorrei raccontarvi come le passo.
Fin da bambino ho coltivato una grande passione per la tecnologia e da qualche anno anche per il marketing; infatti non appena ho del tempo libero lo dedico ad imparare ad utilizzare al meglio nuovi dispositivi tecnologici e a seguire delle lezioni di marketing online. Questi esempi che vi sto facendo riguardano passioni personali, ovviamente potete utilizzare la tecnologia per approfondire qualsiasi passione di vostro gradimento: dal make-up alla musica.
Da un paio di settimane a questa parte anche le giornate sono diventate più calde e, chi ha la fortuna di avere un giardino, può passare del tempo fuori a prendere il sole leggendo un libro o calciandoun pallone, magari insieme al fratello/sorella.
Ci sono, invece, alcuni miei amici che partecipano ai “flash mob” (raduno improvviso di personetramite il web) realizzando ogni tanto delle dirette sui loro profili social dove cantano, dal balcone della loro casa alcuni canti tradizionali italiani, cercando di strappare un sorriso anche in questa difficile situazione.
Tornando alla tecnologia, anche delle belle videochiamate con gli amici possono aiutare a far passare più in fretta queste interminabili giornate.
Insomma in questo periodo è fondamentale accendere la propria creatività e inventarsi dei passatempi, che siano tramite l’ausilio della tecnologia o che siano tramite l’ingegno personale,
l’importante è cercare di vivere in maniera attiva e non in maniera passiva lasciandoci cadere tutto addosso. Potrebbe essere anche l’occasione buona per riallacciare amicizie messe in stand-by per tanti motivi.
Concludendo posso dire che in generale in questo periodo sto passando naturalmente molto tempo con i miei familiari, con mio fratello in modo particolare, guardando un film o riscoprendo alcuni giochi da tavolo che da tempo non prendevo in considerazione e riapprezzando quelle piccole cose che molto spesso davo per scontate.
Ciao, e se tutti ci impegneremo, andrà tutto bene.
Francesco

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